Tra i nuovi riti, simbolici e suggestivi, che possono essere aggiunti al nostro matrimonio, il rito della sabbia è sicuramente uno di quelli che sta riscuotendo maggior successo.
La cerimonia della sabbia è infatti un modo decisamente originale per promettersi amore eterno e aiuterà a dare un tocco di solennità “leggera” alla cerimonia. Si può fare sia nel caso di cerimonie religiose, sia nel caso invece di cerimonia civile.
Non è molto semplice però, e vedremo insieme come prepararlo appunto nella guida di oggi.
Il simbolo della sabbia
La sabbia è un simbolo molto potente, in quanto indica quello che un tempo era una roccia, che però adesso riesce a mescolarsi anche con gli altri. Simboleggia per questo quello che un tempo era solo e oggi invece si può unire a qualcos’altro, come succede appunto nel matrimonio.
La sabbia rappresenta la fusione delle anime, che non potranno che esistere indissolubilmente per i prossimi anni dei vostri giorni insieme.
Come si fa?
Bisogna preparare 3 vasi, possibilmente anche piacevoli sotto il profilo estetico. Una volta che saranno pronti, dovremo riempirne 2 con la sabbia per poi versarle insieme, sposo e sposa, durante la cerimonia. Il nostro consiglio è quello di utilizzare dei contenitori che siano trasparenti, e che permettano a tutti di vedere cosa sta succedendo.
I colori
Vi consigliamo anche di scegliere due colori diversi per le sabbie, così da rendere l’effetto ancora più suggestivo, sia per la coppia, sia per i vostri ospiti. Si tratta di uno dei più suggestivi riti alternativi proprio per questo: è di grande impatto estetico e anche emotivo.
Serve l’approvazione del parroco
Nel caso in cui abbiate deciso di integrare il rito della sabbia all’interno della cerimonia nuziale, è ovviamente indicato avere l’ok del parroco, che è sì colui che celebrerà la vostra unione, ma anche la guida della cerimonia religiosa, che dovrà comunque svolgersi secondo i canoni che sarà lui a decidere.
Anche in Comune, nel caso in cui fossero queste le nostre intenzioni, sarebbe bene farlo presente al sindaco o all’ufficiale che presidierà la cerimonia.